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Disuguaglianze di salute

Inequality in health

Aree / Gruppi di ricerca

Partecipanti al progetto

Descrizione del progetto

Differences in health outcomes by socioeconomic position (SEP) have been reported consistently in the literature for several non-communicable diseases, such as cancer and type 2 diabetes. It has been estimated that low SEP may have an impact in terms of reducing life expectancy comparable to the health effects caused by the most well-known risk factors, such as smoking or a sedentary lifestyle. Despite this association has been observed in numerous studies, the nature of the exposure, which makes impossible to carry out randomized trials, and the long-time span between SEP and onset of health outcomes make hard assessing causality. To overcome this problem, the group is working on the Mendelian Randomization approach, an epidemiological-statistical method based on the instrumental variable theory that, taking advantage of genetic variants randomly assigned at conception, allows inferring causality using observational data. Furthermore, since SEP does not act directly on the onset of non-communicable diseases, but may induce lifestyle behaviours, biological factors, material circumstances, and different access to health care services implicated in the chain of several diseases, the group is examining in depth mediation analysis techniques to investigate possible pathways through which SEP may influence health outcomes.

The group is also collaborating with several organizations devoted to disadvantageous populations: CCM (Comitato di Collaborazione Medica) to evaluate health interventions in critical situations; Croce Rossa Italiana and other associations to collect and elaborate health data on asylum seekers and migrants arrived in Italy in the last five years.

Le differenze di salute per posizione socioeconomica (SEP) sono descritte in maniera consistente in letteratura per molte malattie non trasmissibili, tra cui tumori e diabete. E’ stato stimato che una bassa SEP può avere un impatto in termini di riduzione della speranza di vita paragonabile agli effetti dei più noti fattori di rischio, tra cui fumo o sedentarietà. Sebbene questa associazione è stata osservata in numerosi studi, la natura dell’esposizione, che rende impossibile costruire dei trial randomizzati, e il lungo tempo che passa tra la definizione della SEP e l’occorrenza dell’outcome rende difficile stabilirne il nesso causale. Per risolvere questo problema il gruppo sta lavorando con l’approccio di randomizzazione Mendeliana, un metodo statistico-epidemiologico basato sulla teoria delle variabili strumentali che, considerando l’assegnazione casuale delle varianti geniche al momento del concepimento, permette di inferire la causalità in studi osservazionali. Inoltre, poiché la SEP non agisce direttamente sull’occorrenza delle malattie ma può modificare gli stili di vita, i fattori biologici, le circostanze materiali e l’accesso ai servizi di cura implicati nella catena di numerose malattie, il gruppo sta studiando le tecniche di analisi di mediazione per studiare possibili meccanismi attraverso cui la SEP può influenzare la salute.

Il gruppo sta inoltre collaborando con diverse organizzazioni che si occupano di popolazioni svantaggiate: il Comitato di Collaborazione Medica (CCM) per valutare gli interventi di salute in situazioni di emergenza; la Croce Rossa Italiana e altre associazioni per raccogliere e studiare lo stato di salute dei richiedenti asilo arrivati in Italia negli ultimi 5 anni.

Ultimo aggiornamento: 05/06/2023 14:41
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