Pubblicati i risultati del trial ADIUVO: buone notizie per i pazienti con carcinoma corticosurrenalico
Sono stati pubblicati i risultati del trial ADIUVO sul numero di agosto della prestigiosa rivista "The Lancet Diabetes & Endocrinology".
Il trial ADIUVO, coordinato dal Prof. Massimo Terzolo del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino, è uno studio indipendente condotto in pazienti affetti da carcinoma del corticosurrene.
Il carcinoma del corticosurrene è un tumore raro, per il quale vi sono limitate possibilità terapeutiche, che si riteneva avesse una prognosi generalmente infausta. Pertanto, tutti i pazienti con questo raro tumore erano solitamente avviati alla terapia adiuvante con mitotane dopo chirurgia, per ridurre il rischio di recidiva di malattia.
Lo studio ADIUVO è il primo trial randomizzato che ha valutato l’efficacia e la sicurezza della terapia adiuvante con mitotane in pazienti sottoposti ad asportazione radicale del tumore. I risultati dello studio hanno dimostrato che è possibile identificare un gruppo di pazienti con prognosi assai migliore dell’atteso mediante l’impiego di elementi prognostici largamente disponibili nella pratica clinica: lo stadio di malattia, la radicalità di escissione chirurgica, e l’indice di proliferazione ki67.
Nel trial ADIUVO, pazienti con una malattia a diffusione solo locale (stadio I-III), completa radicalità chirurgica (margini di lesione microscopicamente liberi), e ridotta proliferazione tumorale (ki67 <10%), sono stati randomizzati a trattamento adiuvante con mitotane o a sorveglianza attiva, senza alcun trattamento. Lo studio ha dimostrato che questi pazienti hanno un ridotto rischio di recidiva. La sopravvivenza libera da malattia a 5 anni, l’obiettivo primario dello studio, è risultata essere circa 80%, senza significative differenze tra i pazienti trattati e non.
I risultati del trial ADIUVO sono facilmente trasferibili alla pratica clinica, e avranno un impatto positivo sulla gestione dei pazienti a basso rischio di recidiva, che potranno evitare una terapia complessa, di lunga durata (anni) e tossica, che richiede l’impiego di molti farmaci per contrastare i molteplici effetti indesiderati.
Così facendo, la gestione di questi pazienti sarà semplificata con conseguente miglioramento della loro qualità di vita e riduzione dei costi sanitari. Questo rappresenterà un grande avanzamento nella qualità delle cure e un primo passo verso la personalizzazione della terapia.